Guasto all’InterCity Reggio-Taranto, salta coincidenza con InterCity Notte per Milano: l’odissea 2019 della Calabria Jonica


La lettera inviata qualche giorno fa al Ministro per il Sud Barbara Lezzi, relativamente al ripristino del collegamento Intercity Notte diretto tra Reggio Calabria Centrale e Milano Centrale via Jonica, non ha ancora terminato la sua diffusione a macchia d’olio sui principali media calabresi, pugliesi e lucani: nostro malgrado, comunichiamo che le nostre istanze, nella serata di ieri, si sono ulteriormente rafforzate a causa dell’assurda odissea che hanno vissuto i viaggiatori provenienti dalla fascia jonica calabrese e diretti a Milano Centrale. Come ben noto, la coincidenza tra la fascia jonica calabrese e Milano Centrale, viene “garantita” a Taranto dalla coppia di treni Intercity 562/559 Reggio Calabria Centrale – Taranto e viceversa, posti in connessione con l’InterCity Notte 758/765 Lecce – Taranto – Milano Centrale, al quale la nostra associazione chiede ormai da mesi che le vetture joniche vengano agganciate, per poter far proseguire il viaggio verso Bologna/Milano senza rotture di carico, ai viaggiatori provenienti dalla Calabria Jonica. 
Il “garantita” tra virgolette è d’obbligo, poichè quanto accaduto ieri sera probabilmente non si verifica neanche nel Terzo Mondo: a causa di un guasto che ha provocato la soppressione a Melito di Porto Salvo per l’InterCity 1542 Reggio Calabria Centrale – Sibari, il quale avrebbe trovato in coincidenza un bus sostitutivo per Taranto (cosa che avverrà fino all’8 giugno, causa interruzione della tratta ferroviaria Sibari – Metaponto per lavori in corso), i viaggiatori sono stati “dirottati” su due treni Regionali, nello specifico sul 3668 Reggio Calabria Centrale – Catanzaro Lido, con prosecuzione per Sibari con il Regionale 22622. Ovviamente con traccia oraria traslata di oltre un’ora rispetto all’InterCity. Ciò ha comportato ovviamente un arrivo ritardato a Sibari, rispetto all’InterCity: il bus sostitutivo Sibari – Taranto, allertato dalla sala operativa di Trenitalia, ha correttamente atteso l’arrivo del treno Regionale, con a bordo anche i viaggiatori ricollocati dall’InterCity soppresso. Tra parentesi: visto che il guasto all’InterCity è avvenuto in pratica a pochi km dalla partenza di Reggio Calabria Centrale, sede di Deposito Locomotive, possibile non sia stato possibile reperire un locomotore di soccorso per far proseguire il viaggio all’InterCity, e addirittura neppure un’automotrice ALn668/ALn663 del trasporto regionale, per sostituire il treno soppresso? Mistero. Ma per i viaggiatori, essere rimasti a piedi, ricollocati su un treno Regionale con tanto di cambio a Catanzaro Lido, pur avendo pagato un biglietto a tariffa Intercity, è nulla rispetto a quanto accaduto a Taranto. Al treno Intercity Notte diretto a Milano, sul quale avrebbero proseguito il viaggio gli utenti provenienti dalla Jonica ed a bordo del bus, è stata data disposizione di non attendere l’autobus in ritardo in arrivo dal versante jonico. Se ciò sia stato fatto deliberatamente o per mancanza di comunicazione tra Trenitalia Divisione Passeggeri Regionale, Busitalia Rail Service e Trenitalia Long Haul, non è ancora dato sapersi, ma lo scopriremo presto. In ogni caso, entrambe le ipotesi fanno comunque ribrezzo, a dir poco: la mancanza di rispetto ed il trattamento indegno che viene riservato ai viaggiatori che dalla Calabria Jonica, nonostante l’assenza di treni a lunga percorrenza, decidono ancora di servirsi della Ferrovia per raggiungere il resto d’Italia, raggiunge livelli che sfiorano il mancato rispetto dei diritti umani. Non è certo il pernottamento in hotel pagato da Trenitalia, con tanto di transfert hotel-stazione, più il ricollocamento la mattina successiva a bordo del Frecciarossa Taranto – Milano, che annulla la vergogna accaduta ieri sera. In primis perché, anche utilizzando il Frecciarossa, i viaggiatori lasciati a piedi ieri sera, arriveranno a Milano con 7 ore e mezza di ritardo rispetto all’InterCity Notte (14.40 del Frecciarossa rispetto alle 7.12 dell’InterCity Notte): 6 ore di differenza che possono potenzialmente far saltare importanti visite mediche, impegni di lavoro, voli aerei o coincidenze ferroviarie verso l’estero. Ribadiamo, questo trattamento e queste situazioni paradossali e non accettabili nel mondo Occidentale, ad oggi, sul territorio nazionale, avvengono solo sul versante jonico calabrese. Come se non bastasse, ci riferiscono viaggiatori rimasti appiedati ieri sera, che nonostante dotati di prenotazione per un vagone letto doppio, corrispondente ad una prima classe, il Capotreno del Frecciarossa Milano – Taranto si è rifiutato di assegnare loro i posti in classe business o executive, corrispondente al titolo di viaggio di 1° classe in WL, sostenendo non ci fossero posti vicini disponibili, nonostante da sistema di prenotazione online gli stessi risultassero!
Tra l’altro, al di là del danno e le beffe su beffe provocate agli utenti, ci chiediamo quale sia, per Trenitalia, il senso di spendere soldi per pagare pernottamenti in hotel e transfert ai viaggiatori appiedati, quando probabilmente l’attesa del bus in arrivo dalla Jonica, da parte del treno Intercity Notte, sarebbe stata a costo zero ed avrebbe evitato (oltre ai gravissimi disagi), di allungare la lista dei calabresi jonici che al prossimo viaggio sceglieranno l’autobus a lunga percorrenza. Tra l’altro, non dimentichiamo che la traccia oraria molto larga dell’Intercity Notte 758 avrebbe probabilmente consentito anche un recupero integrale del ritardo in partenza da Taranto, che comunque non sarebbe stato oltre i 20/25 minuti! 
Una parentesi a parte, a proposito di bus, la meriterebbe anche il comportamento dell’autista, che da quanto comunicatoci da alcuni viaggiatori a bordo, si sarebbe anche rifiutato, e con modi poco gentili, di chiamare la sala operativa di Trenitalia per chiedere il posticipo della partenza del treno. 
A chi dobbiamo dire grazie? Sicuramente a quella classe politica che per 40 anni ha malgovernato la Calabria, e che mai ha investito un solo Euro (ed in precedenza una sola Lira) nel potenziamento della Ferrovia Jonica, infrastruttura che, per esempio, doveva già essere elettrificata 25 anni fa: solo oggi, grazie all’impegno del primo valido Assessore alle Infrastrutture ed ai Trasporti della storia della Calabria, e ci riferiamo a Roberto Musmanno, si sta realizzando ciò che doveva essere la normalità molti decenni fa! 
Grazie a chi ha non-governato/malgovernato la Calabria, oggi la fascia jonica calabrese è totalmente isolata dal resto d’Italia, e l’unico mezzo di trasporto utilizzabile è il bus a lunga percorrenza: un’intera realtà ferroviaria è stata smantellata, passo dopo passo, dalla classe politica di cui sopra…che mentre si adoperava per smantellare servizi essenziali per i propri cittadini, addossava ad altri le proprie colpe. 
In ogni caso, quanto accaduto ieri non può che rinnovare con maggiore forza ed incisività, il nostro appello alle istituzioni preposte, affinché venga istituito già dal cambio d’orario ferroviario di giugno, il collegamento Intercity Notte diretto tra Reggio Calabria Centrale e Milano Centrale via Jonica, risparmiando, almeno su questa relazione, le assurde rotture di carico, che se non esistevano 50 anni fa, non vediamo perché debbano esistere nel 2019…
Sia ben chiaro: l’InterCity Notte è solo un punto di partenza per la Ferrovia Jonica. Di certo non sarà quello a risolvere tutti i problemi accumulatisi in questi anni, e solo ad elettrificazione completata, sull’intera tratta Melito di Porto Salvo – Sibari, si potranno ripristinare relazioni a lunga percorrenza degne di questo nome, Frecce comprese, che porteranno un po’ di modernità e soprattutto di rispetto – oggi completamente assente – per il cittadino jonico.

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