Traghettamento sullo Stretto: RFI fa dietrofront…e si resta in treno!

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Il vero e proprio putiferio (giustamente) scatenatosi a seguito della disposizione della Capitaneria di Porto, che vietava la permanenza a bordo treno durante la traversata dello Stretto, ha portato al risultato sperato. La criticità infatti è durata soltanto da venerdì fino a praticamente ieri sera, e Capitaneria di Porto ed RFI hanno fatto dietrofront. Questa scelta paradossale (specie per i treni notturni Roma-Siclia e vv, che attraversano lo Stretto in piena notte!) era scaturita a seguito di un sopralluogo della Capitaneria di Porto sulla N/T Scilla, rilevando criticità sull’impianto antincendio nel ponte che accoglie le vetture ferroviarie. Per ovviare a tale problematica, da oggi, RFI utilizzerà per il traghettamento dei treni viaggiatori solo la nuova N/T Messina, risultata idonea ai controlli della Capitaneria, evitando quindi assurde levatacce ai viaggiatori già abbastanza vessati per i viaggi ferroviari dalla Sicilia al Continente. Abbastanza vessati poichè, specie gli utilizzatori dell’ICN 1962/1963 Palermo/Siracusa – Milano Centrale e vv, devono combattere sempre di più con gli incredibili ritardi di questo treno, che già di per sè ha tempi di percorrenza un po’ fuori epoca. Situazione migliore, relativamente, per le due coppie di ICN Palermo/Siracusa – Roma Termini, e gli IC giorno con analoga origine/destinazione, che negli anni hanno visto i tempi di percorrenza dilatarsi ed i costi dei biglietti aumentare (chiaramente in linea con tutta l’offerta nazionale), rendendo quindi il treno sempre meno competivo tra Roma e la Sicilia, se paragonato alle low cost aeree ed addirittura bus. 

Noi di Associazione Ferrovie in Calabria, ovviamente, non possiamo far passare sotto traccia una situazione che riguarda da vicino anche la nostra regione, sia perchè l’ICN 1962/1963 rappresenta un collegamento da/per Milano Centrale anche per la Calabria, e sia perchè i collegamenti InterCity Roma-Sicilia, rappresentano per noi, ovviamente, due utilissimi collegamenti diretti proprio con Palermo, Catania e Siracusa e non solo per Roma. Dopo aver scongiurato la soppressione dei collegamenti viaggiatori diretti tra il continente e la Sicilia, quindi, non vorremmo che questi nuovi mix di ritardi ed il per fortuna scongiurato (almeno in parte) semi-trasbordo, facciano rinvigorire quelle “spinte” anti-ferro, che da anni aspirano alla totale eliminazione del traghettamento ferroviario ordinario anche sullo Stretto di Messina. 

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