A spasso tra rotaie e stazioni del vibonese!

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In occasione della partecipazione dell’Associazione Ferrovie in Calabria al noto programma “I Fatti in Diretta”, andato ieri in onda sulla tv LaC (qui il link per rivedere la puntata), non poteva mancare un nostro sopralluogo tra rotaie e stazioni più o meno dimenticate, a Vibo Valentia ed hinterland.

La prima visita che da tempo volevamo effettuare, e finalmente abbiamo realizzato, si è svolta nell’area portuale di Vibo Valentia. All’interno di essa, infatti, esistono ancora le vestigia di un raccordo ferroviario, rimasto in attività fino ai primi anni ’80, che collegava il porto con la stazione di Vibo Marina. Questa infrastruttura, decisamente poco nota rispetto ai collegamenti portuali di Reggio Calabria, Gioia Tauro, Crotone (esclusivamente con rete FCL e Ferrovia Val di Neto) ed ovviamente Villa San Giovanni, ha comunque conosciuto un periodo di notevole utilizzo a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70. Tre anni fa, sul nostro vecchio blog, abbiamo dedicato una puntata della rubrica Foto dal Passato a questo curioso raccordo, pubblicando due fotografie ultra-storiche (una di esse la riproponiamo di seguito) ed inserendolo all’interno delle nostre mappe interattive. I principali traffici merci di questo raccordo, riguardavano prodotti agricoli ed alimentari, siderurgici e prima della dismissione, anche petroliferi. 
Al giorno d’oggi, si riescono ancora ad invidivuare senza tante difficoltà le rotaie affogate nell’asfalto o nel cemento…in alcuni casi diventate cordoli inamovibili per delimitare le aiuole di alberghi e case! Il raccordo era addirittura a doppio binario, anche se uno dei due terminava proprio a ridosso dell’ingresso dell’area portuale, pur essendo collegato a quello adiacente tramite una coppia di scambi, che permetteva di effettuare manovre con i carri ed eventualmente anche il giro del locomotore dal manova. All’interno del porto in sè, invece, si trova un solo binario (almeno a prima vista, poichè già quello citato è in parte coperto d’asfalto) , che va addirittura a terminare di fianco alla banchina più lunga, permettendo così un agevole trasbordo delle merci tra treno e nave. L’ultimo tratto, pur essendo visibile e fotografabile, non è liberamente percorribile in quanto sito in un’area industriale privata. 
Lato stazione, invece, manca purtroppo totalmente la connessione con la rete ferroviaria nazionale, in quanto al posto dei binari si trova oggi un palazzetto dello sport. 
Una ulteriore occasione mancata: al giorno d’oggi, specialmente nel periodo estivo, non sarebbe stato tanto assurdo attestare dei treni turistici al porto, effettuati con automotrici, in coincidenza con le motonavi che effettuano mini crociere alle isole Eolie. Ma si sa, sognare non costa nulla!

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Situazione invece un po’ più grave e di maggiore attualità, quella relativa alla ex stazione di Prangi, sita tra le stazioni di Pizzo e Francavilla Angitola-Filadelfia, sulla linea Rosarno – Eccellente via Tropea. Da tempo si discute a proposito della riattivazione di questo impianto, in quanto si trova esattamente di fronte all’Istituto Nautico di Pizzo, permettendo agli studenti l’utilizzo del treno per raggiungere la scuola e rientrare a casa.
In realtà, non si capisce bene quando questo piccolo impianto (che non era una fermata, ma addirittura una stazione con tanto di binario di incrocio e sede di Posto di Blocco) sia stato disattivato, poichè già negli orari ferroviari dei primi anni ’80 non figurava più. 
Le condizioni della struttura, purtroppo all’interno pesantamente vandalizzata, non sono comunque così tragiche: addirittura, lato strada, i residenti della ex palazzina-alloggio delle FS (perchè fosse stata costruita proprio lì rimarrà un mistero!) si occupano anche di curare il verde e la pulizia. Stessa cosa non si può dire “ovviamente”, del lato ferrovia…come chiaramente visibile dalle fotografie. 
Noi di Associazione Ferrovie in Calabria non possiamo che rilanciare la proposta: riapriamo Prangi – basta veramente poco per farla diventare una semplice fermata -, e gli studenti del Nautico facciamoli viaggiare in treno!

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Il nostro mini reportage si conclude invece con un caso positivo di riutilizzo, che è rappresentato dalla ex stazione ferroviaria FCL (linea Vibo Marina – Mileto, tratto tirrenico della mai realizzata “trasversale delle serre” ferroviaria che si sarebbe dovuta congiungere alla Soverato-Chiaravalle Centrale) di Jonadi-Cessaniti, oggi divenuta bellissima sede del Comune di Jonadi, conservando intatta la struttura e le relative caratteristiche architettoniche, tipiche dei fabbricati viaggiatori e merci FCL. Certo, se la ferrovia fosse rimasta al proprio posto sarebbe stato sicuramente meglio…ma visto che le cose sono andate purtroppo diversamente, ben vengano le iniziative volte alla conservazione ed al riutilizzo del patrimonio storico e culturale della nostra terra, vestigia delle gloriose Ferrovie Calabro Lucane.

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