Ferrosilana: due mesi dopo…

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Si dice che “chi va piano va sano e va lontano”. 
Noi di Ferrovie in Calabria siamo da sempre promotori del trasporto sostenibile e “slow”, come definito in alcuni casi. Ma per “slow”, non si intende solo andar piano, ma a volte anche essere realisti e muoversi a piccoli passi per raggiungere obiettivi di notevole importanza. 
E la nostra strategia, che sta dando già i primi frutti, è proprio questa. Lo scorso 8 marzo, quasi esattamente due mesi fa, in occasione della Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, abbiamo organizzato a San Giovanni in Fiore, sotto una spettacolare nevicata, una giornata di sensibilizzazione sul tema “Ferrovia Silana”. Una delle strade ferrate più belle del mondo, ma che dal 2010 è totalmente inutilizzata sia per quanto riguarda i servizi turistici con treni a vapore (potenziale fonte di economia per tutto il territorio), e sia per quanto riguarda i servizi di trasporto pubblico locale. 
Ma sensibilizzare, significa anche proporre progetti concreti e “sporcarsi le mani”, compiendo anche non pochi sacrifici. In quella fredda giornata, un po’ intirizziti, dopo aver presentato l’indice del nostro studio di fattibilità relativo al ripristino in chiave turistica della “Ferrosilana”, abbiamo annunciato due future iniziative legate proprio a questa ferrovia, ed a quello che in futuro dovrà tornare… e sbuffarci sopra: si trattava del treno a vapore Rogliano-Cosenza previsto il 26 aprile, ed una seconda giornata di volontariato a San Giovanni in Fiore, per ripulire il sedime ferroviario almeno nei pressi della stazione ferroviaria. 
Missione, per ora, compiuta: abbiamo realizzato il treno speciale, attraverso il quale abbiamo nuovamente promosso lo studio di fattibilità, e nella giornata di ieri siamo tornati a San Giovanni in Fiore per ripulire da arbusti e rovi un tratto di linea. 

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La giornata di attività associativa, purtroppo nel pomeriggio parzialmente interrotta da un forte temporale, si è infatti svolta nei pressi del Casello 65, all’interno del quale si trova un bellissimo ristorante gestito dall’amico (e neo associato) Pasquale Ferrarelli, a circa 1 km dal capolinea ferroviario silano. Muniti di decespugliatore e rustici attrezzi agricoli, abbiamo effettuato la pulizia del tratto di ferrovia che dal casello si snoda lato Cosenza, attraversando un piccolo ponte, che è stato accuratamente ripulito dai cespugli che, crescendo, avrebbero potuto danneggiare la struttura con le proprie radici. 
Ma in realtà, durante una rapida visita tratta fino a Torre Garga – che rifaremo in modo approfondito, per accumulare dati utili allo studio di fattibilità presentato l’8 marzo – abbiamo potuto constatare che, per fortuna, la sede ferroviaria non è stata eccessivamente intaccata da vegetazioni infestanti, probabilmente anche grazie al rigido clima silano ed all’ombreggiatura delle fitte pinete: uno dei punti più “impervi”, paradossalmente, si trova nell’area urbana di San Giovanni in Fiore, tra il Casello 65 e la stazione. Circa un chilometro di linea da ripulire, che ci ha spinto a pianficare la prossima giornata di mobilitazione sangiovannese, durante la quale saremo in prima linea nella difesa di questa storica ferrovia, e dei tanti progetti di sviluppo, vecchi e nuovi, che le ruotano attorno.

Alcune riflessioni, relative proprio alle condizioni della ferrovia: è incredibile notare come siano tantissimi i tratti in condizioni praticamente perfette, gallerie comprese, con tanto di presenza di traverse sostituite poco prima la chiusura della ferrovia. In molti casi, addirittura, la ferrovia è apparsa in condizioni migliori rispetto ad altre tratte in esercizio! 
Per quanto riguarda invece le potenzialità del territorio percorso dai binari a scartamento ridotto, nulla di nuovo sotto il sole: da rimanere a bocca aperta durante gli attraversamenti delle aree boschive e campestri limitrofe al centro urbano di San Giovanni in Fiore, ma soprattutto a poche decine di metri dalla SS 107 Silano-Crotonese, che permette di raggiungere rapidamente, sia dal versante Jonico che da quello Tirrenico, le bellezze che ci regala la Ferrovia Silana. 
In affiancamento al treno a vapore, possono nascere infatti percorsi di trekking, B&B ed ostelli nelle stazioni ferroviarie (ovviamente nelle aree non utili ai fini dell’esercizio ferroviario) e caselli, e mille altre iniziative di sviluppo territoriale che possono ripartire dal ripristino di un’infrastruttura che dopo decenni rappresenta ancora un’enorme risorsa per il territorio silano, e per tutta la nostra Regione. 

Perciò l’Associazione Ferrovie in Calabria non si arrende, ma anzi lancia ancora una volta l’invito alla collaborazione ad altre realtà locali e non solo. Unendo le forze per perseguire l’unico scopo prefissato, e cioè quello della riapertura della ferrovia, si raggiungerà l’obiettivo molto più rapidamente: nel frattempo preannunciamo la nuova giornata di volontariato per ripulire la ferrovia, e farla tornare alla luce anche nel centro urbano sangiovannese, affinchè cittadini ed istituzioni ricordino che i gloriosi binari silani sono lì, in attesa di essere nuovamente percorsi dalle sbuffanti vaporiere di Ferrovie della Calabria.

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