Di S.S. 106, incidenti stradali, e ferrovie poco utilizzate: le nostre (solite) riflessioni

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Tra le “solite” proposte, ovviamente non può mancare la “solita” premessa: l’Associazione Ferrovie in Calabria non è qui per strumentalizzare niente e nessuno, men che meno quando di mezzo, purtroppo, ci sono vite tragicamente spezzate. 
Visto e considerato però che in tanti ci hanno chiesto una minima “presa di posizione”, ovviamente non potevamo far finta di nulla. In questo breve comunicato, infatti, vogliamo occuparci del grave incidente stradale, l’ennesimo, avvenuto sulla SS106 qualche giorno fa, nei pressi di Corigliano Calabro. Un autobus urbano della società IAS Scura, che effettuava il percorso Rossano – Corigliano, per motivi a noi ancora non noti, ha sbandato ed è caduto da un piccolo ponte, finendo in un canale. Un incidente molto grave che ha provocato, purtroppo, la morte di una giovane ragazza ed il ferimento dell’autista e di un secondo viaggiatore.
Non sta a noi dire se la colpa sia della “Strada della Morte” , dell’autista, della massoneria, degli alieni o dei complottisti di cui pullula l’Italia in questo periodo storico. Quel che è certo, ovviamente, è che ancora una volta ci si ritrova ad aggiornare il tragico bilancio delle vittime della strada lungo la Statale 106 Jonica. Peggio ancora in questo caso in cui l’incidente è avvenuto ad un autobus, che potenzialmente poteva portare a bordo molte più persone rispetto ad un’automobile.
E pensare che proprio parallela alla SS106 (che indubbiamente deve essere modernizzata) esiste, se qualcuno l’avesse dimenticato, una linea ferroviaria molto competitiva ed infinitamente più sicura rispetto al mettersi in marcia su una strada che ogni giorno rappresenta una macabra incognita. 
Certo, potenziare i servizi ferroviari costa, e non poco. Lo sappiamo bene, in quanto componenti del Tavolo Tecnico sui Trasporti istituito dalla Regione Calabria. Il problema, però, è che troppo spesso i costi si valutano in modo molto miope e poco lungimirante. Se infatti incrementare il numero di treni Regionali ha dei costi, di certo non si può dire che i costi sanitari necessari a curare le decine e decine di feriti della strada siano inferiori. Senza contare quel costo non quantificabile finanziariamente che ha ogni vita umana che si perde in incidenti stradali.
Non sarebbe meglio ridurre questi costi, compensando con un aumento di quelli destinati al trasporto ferroviario e magari alla costruzione di nuove fermate lungo la linea Jonica, in corrispondenza dei punti di maggiore attrazione non propriamente adiacenti alle stazioni? Pensiamo a quante macchine toglierebbe dalla strada una fermata nei pressi del Centro Commerciale “Le Gru” sito tra Siderno e Gioiosa Jonica, o una adiacente ai siti archeologici costieri (Locri, Kaulon, Roccelletta di Borgia) e marini (Baia di Caminia). Il tutto, ovviamente, ben servito da corse frequenti, capillari nelle fermate e limitate a specifiche aree territoriali (locride, soveratese, crotonese, rossanese), alternate a collegamenti più veloci e “lunghi” (Reggio – Catanzaro Lido, Catanzaro Lido – Sibari) con i quali interscambiare nelle stazioni di attestazione dei treni “metropolitani”, nelle quali andrebbero inoltre attestati gli autobus provenienti dall’entroterra. Ma chi la prenderebbe più l’automobile? 
Già, forse nella nostra concretezza che da sempre ci contraddistingue, ogni tanto ci perdiamo nelle utopie: meno feriti, meno morti, meno costi sanitari e con il “ricavato” investire sul ferro, anche attraverso agevolazioni tariffarie a giovani, anziani e cittadini con problemi di salute (come nel caso dell’importante proposta di Articolo32) sembra un bel proposito uscito da un libro dei sogni di appassionati…
Noi, però, non smetteremo mai di crederci.

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