Mobilità Dolce e turismo ferroviario in tempi di Coronavirus: come ripartire con Il Treno della Sila

Uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza Covid-19, è stato indubbiamente quello dei trasporti, ovviamente viaggiatori in primis. Inaspettatamente, nel mondo del trasporto su rotaia, se il crollo dell’utenza a bordo dei treni è stato nell’ordine del 90%, lo stesso non si può dire del traffico merci, che proprio “grazie” a questa emergenza ed ovviamente alla maggiore disponibilità di tracce orarie, sta crescendo ogni giorno di più, con numeri da record di Mercitalia Rail.
Ma i viaggiatori, per ovvi motivi, non sono spariti solo dai treni del trasporto regionale, lunga percorrenza ed alta velocità: di fatto, il turismo ferroviario è allo stato attuale totalmente fermo, con i treni storici sospesi su tutto il territorio nazionale. Treno della Sila, chiaramente, incluso: noi di Associazione Ferrovie in Calabria non siamo certo fermi, poiché siamo in contatto costante con le maestranze e con i quadri aziendali di Ferrovie della Calabria srl, seguendo giorno dopo giorno le direttive governative nazionali e regionali, al fine di immaginare una possibile ripartenza. Una ripartenza che, scontato dirlo, non potrà certo ricalcare esattamente il periodo pre-Covid, per lo meno finchè il Coronavirus non sarà definitivamente sconfitto attraverso vaccini e cure certe. Distanziamento sociale, mascherine e sanificazioni approfondite dopo ogni corsa, anche sul Treno della Sila, dovranno essere la base per la ripartenza, assieme ad altri provvedimenti che dovranno essere indicati dagli organi preposti in tema sanitario. 
In ogni caso, se nel mese di giugno la “fase 2” entrerà nel vivo, da come sembrerebbe, con la ripartenza delle attività commerciali e del turismo (seppur interno alla stessa regione), non ci faremo trovare impreparati, per offrire ai cittadini calabresi un servizio ferroviario turistico che per eccellenza rappresenta un momento di svago, piacere e libertà, apprezzabile a maggior ragione oggi, in questo periodi di necessarie limitazioni agli spostamenti ed alla vita che abbiamo condotto fino a qualche mese fa. In tutto ciò, non va dimenticata la sostenibilità economica del servizio, a maggior ragione in questo particolare periodo storico: i costi andranno ridotti al minimo (considerando che, molto probabilmente, il numero di posti a sedere occupabili sarà dimezzato per garantire il distanziamento sociale), e grazie alla costante collaborazione con Ferrovie della Calabria srl, a seguito di apposito corso di formazione tenutosi a inizio anno, daremo il nostro contributo attraverso il presenziamento dei Passaggi a Livello e dei terrazzini delle vetture. E non dimentichiamo, inoltre, il rotabile ferroviario che per eccellenza, neanche a farlo apposta, crea di per sé distanziamento sociale: il ferrociclo! A bordo di un ferrociclo, tra l’altro totalmente open air, possono salire massimo 4 persone, che potrebbero benissimo diventare solo 2. Riprendere il progetto lanciato e finanziato sulle Ferrovie Taurensi, iniziando dalla tratta Seminara – Palmi – Gioia Tauro (sulla quale abbiamo anche effettuato un test del nostro prototipo di Ferrociclo), non dovrebbe rappresentare un grande difficoltà. 
Se il momento che stiamo vivendo è difficile ed anche notevolmente tragico, bisogna comunque trovare delle apposite soluzioni affinché ciò che con tante difficoltà è stato costruito in questi anni, non vada disperso. 
A tal proposito, infatti, rilanciamo la lettera inviataci da AMODO – Alleanza per la Mobilità Dolce e FIFTM – Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali alla quale l’Associazione Ferrovie in Calabria è confederata: un documento che faremo pervenire anche agli assessori regionali alle infrastrutture ed al turismo, rispettivamente Domenica Catalfamo e Fausto Orsomarso, facendoci portavoce dei nostri rappresentanti nazionali del mondo della mobilità dolce e turismo ferroviario, quotidianamente impegnati nella difesa e nella promozione di un settore fondamentale per lo sviluppo economico del nostro Paese.

Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini
Alla Ministra per le Infrastrutture ed i trasporti Paola De Micheli
Al Ministro per l’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa
Alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina
Alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo
Al Presidente del Comitato di esperti economico e sociale presso la Presidenza del Consiglio Dott. Vittorio Colao
Ai Presidenti delle Regioni
Al Presidente dell’ANCI Antonio Decaro

Ripartire dalla mobilità dolce e dal turismo sostenibile, vivendo la natura ed i piccoli borghi
Le proposte e le richieste della Alleanza Mobilità Dolce per la fase due della emergenza coronavirus di riavvio delle attività per la mobilità dolce ed il turismo. 22 aprile 2020

L’emergenza covid19 che stiamo vivendo sta cambiando la mobilità, il turismo, l’accoglienza, il lavoro, costringendoci a vivere a distanza per tutelare la salute e la diffusione della pandemia.
Quando entreremo nella fase due della ripartenza, per molti mesi se non anni, questa distanza resterà necessaria e questo avrà forti impatti sui servizi di mobilità delle persone, sull’offerta turistica di massa, sul tempo libero, sugli spazi delle nostre città, sulla fruizione della natura, oasi e parchi.
L’emergenza Coronavirus costituisce un duro colpo anche per il turismo, con un crollo complessivo in tutto il mondo dell’intera filiera: dal sistema di accoglienza, le professioni turistiche, l’editoria di viaggio, artigianato artistico, ristorazione, produzioni di qualità, sistemi museali, fruizione del patrimonio ed attività culturali.
Ha colpito anche la mobilità dolce come i cammini, le escursioni e trekking, le pedalate in bicicletta, le ferrovie turistiche, il turismo responsabile, la fruizione di parchi ed oasi, le visite verso i piccoli borghi: un sistema che stava muovendo i suoi primi passi e che, per questa emergenza sanitaria, rischia di tornare al punto di partenza.
Una crisi che produrrà una forte disoccupazione, crisi economica, fallimenti e chiusura di imprese, su cui è indispensabile intervenire con misure straordinarie ed immediate di sostegno.
Anche l’intero sistema di mobilità collettivo su treni, metropolitane, tranvie, autobus, sarà soggetto a forti restrizioni di accesso, distanziamento, controlli, per la sicurezza dei lavoratori e degli utenti, con il rischio di una forte riduzione dell’offerta e dell’incremento dei costi, a cui serve porre rimedio con incentivi, progetti, innovazioni di servizio e risorse dedicate.
Vi è il rischio concreto che la crisi di offerta del trasporto collettivo si traduca per il tempo libero e il turismo, oltre che per la mobilità urbana, nell’aumento del traffico motorizzato, che per il nostro paese vede già livelli insostenibili di congestione ed inquinamento dell’aria.
Va rammentato che autorevoli studi su questa emergenza sanitaria mondiale hanno indicato come la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità, lo sfruttamento degli animali e delle risorse naturali, l’amplificazione dei fenomeni estremi dovuti ai gas serra, il degrado della salute delle persone dovute all’inquinamento dell’aria, come concause che hanno alimentato il fenomeno.
Una crisi globale come questa deve indurre dunque una riflessione e messa in discussione dell’attuale sistema insostenibile, promuovendo un modello dove salute, equità, ambiente e lavoro siano in profondo equilibrio tra di loro.

Una proposta concreta per la ripartenza del Paese
Per questo riteniamo che la ripartenza dei prossimi mesi, che avrà bisogno di ingenti risorse pubbliche per essere avviata, non dovrà ripristinare i limiti ed errori del passato, ma avrà bisogno di forte innovazioni ispirandosi al green deal europeo, per una Italia capace di futuro.
In questa ripartenza anche il ruolo del volontariato, delle cooperative di comunità, delle piccole imprese locali, dovrà essere adeguatamente sostenuto come una necessaria rete diffusa di sostegno, coesione ed animazione sul territorio.
Riteniamo che tra le soluzioni adeguate ed immediate per il riavvio delle attività in Italia nel campo del turismo e della mobilità sostenibile, vi sia il sostegno alle attività all’aria aperta, alla mobilità dolce a piedi ed in bicicletta, al turismo sostenibile, i piccoli comuni, nelle aree di
appennino e montagna, nei parchi e nelle oasi naturali. Un turismo quindi anche di prossimità per conoscere la bella Italia, spesso stando vicini a casa.
Puntare sul turismo non solo individuale ma anche di piccoli gruppi, costituito da persone che spesso si conoscono, che possono facilmente condividere regole e buone pratiche, per famiglie, per le scuole, per attività salutari utili anche per mantenersi in forma e in buona salute come prevenzione dalle malattie.
Un turismo orientato prioritariamente alla visita dei piccoli borghi, di aree interne poco conosciute, aree rurali e appenniniche, dei parchi naturali ed oasi protette, lungo cammini e vie storiche, ciclovie e strade a basso traffico, nei luoghi dell’enogastronomia di qualità. E che potrebbe costituire la premessa per dedicare nei prossimi anni, da parte del Mibact come Anno del Turismo in Appennino.
Un turismo dolce che deve integrarsi con l’offerta di treni turistici dedicati e ferrovie locali delle aree interne, con il servizio pubblico e privato di autobus, dove ogni offerta di trasporto e nelle stazioni dovrà essere attrezzata anche per il trasporto delle bici e necessariamente adeguata per rispettare misure di distanziamento e controllo degli accessi decise dalle autorità.
Anche alberghi, ostelli, spazi di accoglienza lungo cammini e ciclovie, ristoranti, assistenza di viaggio, ciclofficine, punti di informazione, guide turistiche ed ambientali, dovranno adottare misure per la sicurezza dei viaggiatori e dei camminanti per distanziamento sociale, con sistemi di prenotazione e gestione basati sui servizi online e la digitalizzazione.
Questo sostegno e slancio per lo slow tourism richiede il coinvolgimento dei territori, delle Regioni, delle Unioni Montane, dei piccoli Comuni, delle Province, degli Enti gestori di parchi, delle associazioni di volontari ed esperti del settore, delle imprese pubbliche e private coinvolte nell’offerta di mobilità e turismo dolce. L’obiettivo deve essere una offerta semplice e chiara per viaggiatori e turisti, con misure di sostegno immediate e di medio periodo, di seguito elencate.

Strumenti necessari per sostenere il turismo e la mobilità dolce
1 Aiuto immediato e risorse economiche alle imprese, aziende e lavoratori del settore per superare l’emergenza. Risorse, incentivi e agevolazioni per l’adeguamento e la qualificazione dell’offerta turistica, delle reti di mobilità dolce e dei servizi di accoglienza per garantire il distanziamento sociale

2 Sostegno agli Enti del Terzo Settore (ETS) e del Volontariato mediante lo sblocco delle erogazioni dei contributi già stanziati da parte dei Ministeri su bandi chiusi e rendicontati. Agevolazioni, sostegno ed incentivi alle attività degli Enti del Terzo Settore e del Volontariato che operano nella valorizzazione di cammini, vie storiche, percorsi di mobilità lenta anche urbani, ciclovie, ferrovie turistiche, turismo responsabile. Incentivi e agevolazioni per l’editoria legata alla diffusione dei percorsi di mobilità dolce e per le guide escursioniste ed ambientali.

3 Investimenti, progetti mirati e procedure snelle per accelerare la realizzazione del sistema delle Ciclovie Turistiche Nazionali e delle greenways, attuando la legge 2 del 2018 per la mobilità in bicicletta. Integrazione fra la Rete Ciclabile e le altre reti di interesse nazionale e locale, con attenzione alla rete dei cammini e dei sentieri, alle ferrovie turistiche e ai percorsi fluviali, lacustri e costieri, con conseguente adeguamento strutturale dei mezzi di trasporto su gomma, su ferro e su acqua.

4 Investimenti per realizzare il sistema nazionale dei Cammini e delle Vie storiche, aggiornando l’Atlante dei Cammini, con incentivi per l’adeguamento tecnologico rispetto alle regole di distanziamento sociale. Valorizzazione di sentieri, cammini, trekking, passeggiate ed escursioni, curando la manutenzione, la segnaletica, la connessione digitale, con la promozione, assistenza e servizi di accoglienza.

5 Investimenti per la realizzazione di treni e ferrovie turistiche recuperando il patrimonio esistente e quello sospeso, con la piena attuazione delle Legge 128 del 2017, che prevede anche la sperimentazione del ferrociclo. Norma che va semplificata nei regolamenti, attuata con esercizio in sicurezza snello ed economico, con un significativo apporto del volontariato qualificato, adeguata con le misure previste per il distanziamento sociale. Resta fondamentale il potenziamento e adeguamento dell’offerta di trasporto ferroviario, come asse fondamentale per la mobilità sostenibile.

6 Potenziamento dell’accoglienza lungo le reti di mobilità dolce con agevolazioni, conferimenti e comodati gratuiti, utilizzando il patrimonio esistenti come caselli, stazioni ferroviarie, depositi, patrimonio industriale dismesso, rigenerandoli e utilizzando i manufatti esistenti. In particolare, investimenti e agevolazioni a sostegno dell’ospitalità low cost in ordine alla sanificazione e nuovi allestimenti di distanziamento sociale.

7 Progettare le reti dei cammini e ciclabilità (anche urbana), i percorsi di mobilità dolce e le ferrovie turistiche, per rafforzare e ricucire le reti ecologiche e come occasione per il miglioramento microclimatico e ambientale, di fruizione privilegiata dei paesaggi e dei siti di maggior interesse. Ripensare al progetto di paesaggio come strumento necessario al ridisegno degli spazi pubblici, valorizzando professionalità adeguate.

8 Digitalizzazione, connessioni efficaci per piccoli borghi e comuni, aree interne e montane, parchi e percorsi di mobilità dolce per favorire una fruizione su prenotazione ed in sicurezza. Ma anche per consentire lo smart working come forma di restanza e riducendo pendolarismo ed abbandoni dei territori interni. Sostegno ai Parchi Naturali ed Oasi per consentire l’adeguamento delle infrastrutture di accesso digitale per prenotare le visite, per adeguare l’accoglienza ed i servizi al distanziamento sociale.

9 Sostenere la domanda turistica con i Buoni Vacanza, in particolare per le fasce di reddito più basse, tenendo presente che questa crisi provocherà l’impoverimento di gran parte della popolazione italiana, che potrebbe limitare fortemente la spesa per il turismo.

10 Programmare progetti e visite per il turismo sostenibile e la mobilità dolce da parte del sistema scolastico, con attività di formazione a partire già dal prossimo anno, al fine di promuovere nelle giovani generazioni la conoscenza attiva e partecipata del patrimonio culturale e ambientale italiano.

11 Campagne di promozione pubblica, utilizzando tutti gli strumenti di comunicazione, per promuovere la mobilità e turismo dolce, con gli itinerari, i sentieri, i piccoli comuni e borghi, parchi ed oasi, cammini, ciclovie, treni turistici, per vivere e viaggiare nella bellezza del paesaggio italiano.

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