“Perchè distruggere la ferrovia?” – Lettera aperta sulle Ferrovie Taurensi

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta relativa alle ferrovie Taurensi, inviataci dal nostro amico e dipendente di Ferrovie della Calabria, Roberto Logiacco. Un attivista che da anni si batte in difesa del trasporto su rotaia nella Piana di Gioia Tauro e sul versante Jonico, con il quale l’Associazione Ferrovie in Calabria condivide le battaglie fin dalla fondazione.

Il titolo di questa mia lettera è volutamente provocatorio ,la distruzione delle ferrovie della calabria di Gioia Tauro dette “taurensi “, non è iniziata o avvenuta ora, ma da molto tempo con la complicità diretta o indiretta di tutti. Solo in pochi hanno gridato contro la soppressione di un trasporto che se messo in condizioni di efficienza e modernità, avrebbe ancor oggi servito in modo sicuro le popolazioni della piana di Gioia Tauro ed avrebbe creato posti di lavoro per il suddetto territorio. Comunque, con il cambiamento della classe politica calabrese, speravamo che qualcosa fosse cambiato, e che per cultura (presunta) più vicina ai bisogni dei territori, ma in modo inequivocabile di rottura verso chi, fino ad oggi, il trasporto ferroviario in Calabria lo ha considerato marginale, le cose sarebbero cambiate o per meglio dire alcune scelte si sarebbero valutate in modo diverso. Invece apprendiamo dai mass media che la proposta politica fatta per le linee ferrate taurensi, è quella delle piste ciclabili, con una rivalutazione ,non si comprende come,dei caselli , tutto ciò in una visione di sviluppo turistico. A parte il fatto che da noi in Calabria la cultura di usare la bicicletta si è persa nella notte dei tempi, visto che andiamo anche in bagno, se è possibile, con la macchina, ma il turismo si potrebbe incrementare anche e sopratutto con il treno, e faccio solo un esempio che a mio avviso è rappersentativo di tutti noi che abbiamo vissuto a Gioia Tauro negli anni e che se qualcuno è disposto ad ascoltare posso eventualmente raccontare. L’esempio è quello dei turisti tedeschi che da maggio fino a settembre inoltrato venivano da Tropea, dove si trovavano in vacanza, per andare a San Giorgio Morgeto, ovviamente con il treno. Infatti da quando la linea ferrata è stata sospesa i tedeschi che non sono dei fessi non sono venuti più, anche perchè a mio avviso le amministrazioni locali quel flusso turistico non l’hanno saputo o voluto sfruttare per valorizzare il territorio. In provincia di Reggio Calabria forse stiamo andando verso il declino totale con buona pace di tutti. Ma quindi, per concludere, io pregherei la classe politica di rivedere le proprie posizioni sulle linee ferrate “taurensi” e di adoperarsi anche con l’utilizzo dei fondi europei per la loro riapertura, e anche con la valorizzazione delle stazioni,che a mio avviso con il passaggio dei treni e con una loro parziale concessione ai comuni o alle associazioni turistche di riferimento, potrebbero addirittura portare introiti maggiori alle ferrovie stesse.

Roberto Logiacco

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