Factory & Family AnsaldoBreda: a Reggio Calabria, per scoprire come nasce un treno

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“Vieni in fabbrica e scopri come nasce un treno.”

E’ stato questo l’invito rivolto ai cittadini da parte dell’AnsaldoBreda, colosso industriale di Finmeccanica, specializzato nella costruzione di rotabili ferroviari. Una storia che affonda le proprie radici nella seconda metà del 1800, ed in particolare nel 1853 e nel 1866, date in cui vennero rispettivamente fondate le società Giò Ansaldo & co, e la Società Italiana Ernesto Breda. Ma all’interno di AnsaldoBreda, anche se probabilmente noto a pochi, nell’ormai lontano 2001 (anno in cui venne fondato il consorzio) entrò a far parte anche la Officine San Giorgio di Pistoia. 
Quelli che per decenni furono “concorrenti”, perciò, per poter sopravvivere in un panorama industriale sempre più globalizzato e competitivo, tredici anni fa divenivano un’unica azienda leader nella costruzione di rotabili ferroviari in Italia, con quattro stabilimenti produttivi all’interno del territorio nazionale, siti a Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo. 
Annualmente, la società AnsaldoBreda “apre le porte” dei propri stabilimenti, attraverso l’iniziativa “Factory & Familiy”, che dà la possibilità ai cittadini, di avere libero accesso a quei luoghi normalmente off-limits, all’interno dei quali si costruiscono i treni: quest’anno è toccato anche a Reggio Calabria, sede delle famose Officine Meccaniche Calabresi (O.ME.CA.), un’importantissima realtà produttiva specializzata dagli altissimi standard di tecnologia e rendimento industriale, ma che nonostante tutto nella conoscenza collettiva calabrese risulta poco nota. Non sono infatti tantissimi i nostri corregionali ad essere a conoscenza che anche in Calabria si costruiscono treni per tutta Italia…e per tutto il mondo! 
Quest’anno, il “Factory & Family” si è tenuto la scorsa domenica 23 novembre. Ovviamente una coincidenza, ma a noi di Ferrovie in Calabria piace pensare che il giorno, lo stesso delle elezioni regionali, sia stato una scelta simbolica per far attirare l’attenzione alla classe politica calabrese, nei confronti di uno stabilimento che va difeso ad ogni costo. Al giorno d’oggi i rischi non sono più soltanto quelli della chiusura, ma anche quelli della svendita dei poli industriali (come appunto è stato paventato per le OMECA, le quali rischiano di essere cedute alla giapponese Hitachi o alla cinese Insigma) e della riconversione degli stessi per altre tipologie di produzioni. Un vero smacco che porterebbe alla perdita di competenze affermate da decenni, posti di lavoro, e soprattutto dignità ad una regione che può vantare di possedere un moderno ed efficiente stabilimento ferroviario, che esporta prodotti in tutto il mondo. 
In tutto il mondo, meno però che nella stessa Calabria: i modernissimi convogli metropolitani e le vetture per treni regionali che vengono costruite alle OMECA, di certo non circoleranno mai nella nostra regione…se non per il breve periodo in cui vengono effettuate le corse prova sulla linea tirrenica, e gli invii materiale verso il resto d’Italia e d’Europa. Una commessa regionale di vetture, elettrotreni e/o complessi diesel per trasporto pendolari, anche di piccola entità, potrebbe rappresentare un segnale di interesse nella salvaguardia dell’impianto AnsaldoBreda reggino, da parte della stessa Regione Calabria, che fino ad oggi ha contribuito esclusivamente ad incentivare l’economia tedesca (!!) attraverso l’acquisto – con le tasse dei contribuenti calabresi – di centinaia di autobus di costruzione Setra, per di più da far circolare rigorosamente in sovrapposizione ai servizi ferroviari regionali. Insomma, un danno al quadrato, o meglio al cubo, se consideriamo anche l’impatto ambientale e di congestione stradale, causato dalla diffusione di un trasporto su gomma erroneamente pianificato. 

Ma mettendo per adesso da parte le nostre riflessioni trasportistiche, passiamo al reportage del porte aperte, al quale non potevamo ovviamente mancare noi di Ferrovie in Calabria! 
Abbiamo raggiunto lo stabilimento AnsaldoBreda, sito in via Gebbione Torre Lupo, rigorosamente in treno, servendoci della limotrofa fermata di Reggio Calabria O.ME.CA, sita sulla linea linea Jonica. Usciti dall’impianto, reso ancor più particolare dalla presenza del binario di raccordo tra gli stabilimenti ferroviari e la linea Reggio Calabria – Metaponto, ci viene dato immediatamente un primo benvenuto da due simpatici automotori diesel Badoni, utilizzati dall’AnsaldoBreda per l’effettuazione delle manovre nel piazzale interno all’impianto, e delle tradotte di trasferimento del materiale rotabile nuovo di fabbrica fino alla stazione di Reggio Calabria Centrale. Poche decine di metri più in là, l’ingresso dello stabilimento:

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Appena varcato quell’ingresso, che probabilmente riempie i sogni di centinaia di ferro-appassionati calabresi e non, ci imbattiamo nel neo eletto sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha visitato lo stabilimento AnsaldoBreda assieme ai Maestri del Lavoro del Consolato Provinciale di Reggio Calabria.

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 Prima dell’ingresso all’interno dei capannoni, la nostra attenzione viene attirata da un attraversamento ferroviario: sul binario si trovava esposto un nuovissimo convoglio metropolitano a tecnologia driverless (cioè a funzionamento automatico, senza macchinista), destinato a Taipei, capitale del Taiwan, che sta rinnovando la propria metropolitana. Il rotabile, composto da 4 casse, di cui due di estremità dotate di visuale panoramica, era visitabile al suo interno.

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Lasciato il nostro bel convoglio metropolitano in livrea giallo-bianco-nero, entriamo finalmente nel primo capannone (reparto carpenteria, diviso in varie aree di assemblaggio e saldatura). All’ingresso alcuni bellissimi modelli in scala grande, riproducenti convogli prodotti da AnsaldoBreda (ETR400 di Trenitalia, meglio conosciuto come Frecciarossa 1000, TAF, Metro C di Roma, metro Honolulu), hanno mandato in estasi le centinaia di bambini – e non di meno tantissimi adulti – che hanno visitato lo stabilimento reggino:

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Ad alcune decine di metri di distanza, entriamo nel vivo del reparto carpenteria, e troviamo uno schermo collegato ad una videocamera fissa sulla nuovissima macchina fresatrice in opera, installata nell’impianto AnsaldoBreda circa tre anni fa:

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Proseguiamo all’interno del reparto, attraversando le aree di produzione della metropolitana driveless di Honolulu, ed arriviamo nella sezione in cui vengono assemblate le ottime vetture CDPTR (Carrozza Doppio Piano Trasporto Regionale) di Trenitalia, meglio note come Vivalto. Negli stabilimenti reggini verranno costruite altre 43 unità:

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Terminato il reparto carpenteria, ci spostiamo verso quello destinato alla verniciatura, colmo di carrozze Vivalto da rifinire con la nuova livrea regionale di Trenitalia, nelle varie fasi di questo processo, che culmina con l’applicazione delle pellicole trasparenti anti-graffito, e precede il reparto montaggio degli interni e dei relativi impianti pneumatici, antincendio ed elettrici:

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Prima di avviarci verso l’uscita, che riserverà altre sorprese, attraversiamo l’area family, all’interno della quale è stato allestito un mini parco giochi a tema ferroviario ed un’area rinfresco:

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All’area family, segue il reparto verifiche dei rotabili pronti all’esercizio: all’interno di esso, abbiamo trovato due bellissimi complessi Meneghino, soprannominati “metro-Expo”, destinati all’ATM di Milano. In questo caso si trattava di due convogli specifici per la linea M1, la famosa metropolitana Rossa di Milano, prima tratta milanese ed italiana inaugurata l’1 novembre di 50 anni fa. Dopo le verifiche “statiche”, i convogli verranno trasferiti sullo specifico binario di prova elettrificato con catenaria, alimentabile a varie tensioni (750 V nel caso della metropolitana di Milano).

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Usciti dai capannoni, ci troviamo di nuovo sul piazzale esterno, ma dal lato opposto rispetto a quello da cui siamo entrati: veniamo accolti dallo spettacolare impianto di test-pioggia in azione con una vettura Vivalto:

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Il nostro indimenticabile e costruttivo tour all’interno delle Officine Meccaniche Calabresi si conclude con uno spettacolare mini-arcobaleno nell’impianto di prova-pioggia in azione su una carrozza Vivalto. Riteniamo che le considerazioni finali siano state espresse nell’introduzione di questo post: non vogliamo però dimenticare di ringraziare e complimentarci pubblicamente con le maestranze che quotidianamente operano con passione all’interno degli stabilimenti AnsaldoBreda di Reggio Calabria. La stessa passione e lo stesso orgoglio che traspariva nelle loro esposizioni dei processi produttivi alle migliaia di visitatori che hanno affollato i capannoni ed i piazzali.

Ma vogliamo andare oltre, e lanciare anche una riflessione…che speriamo non venga considerata come provocazione: il 23 novembre, siamo certi che il porte aperte alle officine AnsaldoBreda abbia ospitato più cittadini delle urne elettorali. E del resto, l’enorme astensionismo alle elezioni regionali conferma quella che non è soltanto la nostra tesi: proprio per questo motivo, chiediamo pubblicamente al nuovo governatore della Calabria Mario Oliverio, una volta insediatosi, di scongiurare definitivamente il rischio svendita delle storiche O.ME.CA, e di salvaguardare una delle più importanti attività produttive della Calabria. Non lo sta chiedendo solo l’Associazione Ferrovie in Calabria, ma lo stanno tacitamente chiedendo tutti coloro che, dopo aver visitato lo stabilimento AnsaldoBreda di Reggio Calabria, sono tornati a casa con un po’ di orgoglio calabrese in più.

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