Ferrovia Silana: giornata trekking, in attesa di…

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Nessuna grande pretesa nella giornata di ieri: nessun convegno, nessun carrello, nessuna giornata di pulizia. Ogni tanto, anche l’Associazione Ferrovie in Calabria si gode il meritato riposo (si fa per dire!)…e quale posto migliore, per rilassarsi, della Ferrovia Silana? Una domenica alternativa, per andare ancora una volta a toccare con mano – o meglio con occhi – le bellezze uniche al mondo che può offrire la storica linea ferroviaria a scartamento ridotto…in ogni stagione. Ad oggi, il notevole manto nevoso e le temperature polari dello scorso 8 marzo (giorno in cui abbiamo presentato l’indice dello studio di fattibilità sul ripristino della ferrovia), sembrano solo un vago ricordo!
Una natura così cangiante, che sorprende in ogni stagione, la può offire soltanto la Sila, fortunata di essere attraversata da quei binari da troppo tempo dimenticati…in primis dalle istituzioni. 

La nostra giornata-trekking, si è svolta su un percorso di ben 11 km, in compagnia del nostro neo-associato Pasquale Ferrarelli di San Giovanni in Fiore…con relativa famiglia e gruppetto di simpaticissimi cagnolini-ferrovieri: assente Don Emilio Salatino, coordinatore delle attività di Ferrovie in Calabria sulla “Ferrosilana”, di domenica non disponibile per ovvi impegni parrocchiali!

Punto di partenza, circa 1 km prima della fermata di Monte Oliveto, da un bellissimo passaggio a livello ad azionamento manuale nei pressi di Vulturino: poche centinaia di metri, e l’attenzione del gruppetto viene attirata da un enorme fungo porcino, spuntato proprio di fianco alla sede ferroviaria. Benedetta Sila!!
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L’alternanza di boschi di conifere, praterie, scintillanti torrenti, non ha probabilmente eguali: impossibile da descrivere, e forse solo in fotografia si può notare una minima parte di ciò che si racconta.
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Le condizioni della linea ferroviaria sono contrastanti: nella maggior parte del tratto percorso, i binari sono ancora ben visibili, ed in molti casi totalmente sgombri da arbusti ed anche da erbacce. In altri, purtroppo, abbiamo ancora rilevato la crescita di pini, ma soprattutto l’inciviltà dei passanti (e non solo), che nel tempo hanno gettato rifiuti ed altri materiali di risulta su alcuni tratti. Condizioni apparentemente buone anche per le gallerie (asciuttissime, ed addirittura le traverse dei binari appaiono praticamente nuove), ponti e stazioni/fermate/caselli…purtroppo vandalizzate all’interno (vedasi Monte Oliveto), ma strutturalmente intatte. 
In ogni caso, lo scopo di questo articolo è dimostrare, ancora una volta, quanta bellezza può offrire quel territorio, che necessita al più presto possibile del ritorno dei servizi turistici su rotaia: per tutto ciò che di “brutto” (ovviamente per causa umana) abbiamo trovato lungo il nostro cammino, ne riparleremo nelle prossime settimane: per il momento, i nostri sensi continuano ad essere inebriati dai paesaggi e dai profumi silani…compresi quelli che provenivano dal Casello 65 del nostro Pasquale, che ci ha omaggiato di un eccezionale pranzo…all’interno del quale non poteva ovviamente mancare il “porcino ferroviario”! 
Godiamoci quindi le fotografie, in attesa di…
Ve lo diremo la prossima volta!

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