Porto di Gioia Tauro: ad un mese dal ritorno dei treni…

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…c’è ancora chi sostiene che il Porto di Gioia Tauro vada collegato alla ferrovia! 

Tra le tante personalità politiche che negli anni hanno sostenuto questa assurda teoria (assurda perchè il Porto di Gioia Tauro è già collegato alla rete ferroviaria nazionale dal 1998), stupisce notare che, qualche giorno fa, sia stato addirittura il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, a ribadire che “anche il porto di Gioia Tauro dovrà essere collegato alla rete ferroviaria, per come previsto nell’accordo di programma quadro, affinché divenga infrastruttura a servizio del Paese e dell’Europa”. Questa dichiarazione è stata rilasciata ai media, durante un seminario di studi organizzato a Paola dalle Ferrovie della Calabria, ed è consultabile cliccando su questo link che rimanda al comunicato stampa della Regione Calabria.

Sia chiara una cosa: non si pensi che queste riflessioni siano un attacco al Presidente Oliverio ed alla sua giunta, che tra tante difficoltà, ha comunque dimostrato un notevole interesse nel rilancio del trasporto su rotaia in Calabria. 

Ciò che invece ci sta più a cuore, è far notare che, più che annunciare la necessità costruire un’infrastruttura che già esiste ed è in funzione, sarebbe necessario analizzare quali sono le criticità che la interessano, e che non permettono di valorizzarla a pieno. 

Quello che però temiamo, è che le criticità non stiano nè nell’infrastruttura (basti pensare che la tratta Rosarno – S.Ferdinando è stata costruita a doppio binario, ed oltre ai binari sulle banchine portuali, è presente anche uno scalo intermodale), e nè nelle società ferroviarie che non intendono investire nel Porto di Gioia Tauro. O che se lo fanno, dopo poco tempo fuggono inspiegabilmente a gambe levate. 
Le criticità, forse, potrebbero esistere all’interno degli stessi lavoratori del Porto, e vi spiegheremo subito il perchè.
Lo scorso 25 febbraio, dopo oltre cinque anni, è stata ripristinata una coppia di treni merci per trasporto container, che collega il porto di Gioia Tauro (attraverso lo scalo di San Ferdinando, appositamente costruito a servizio del Porto), ed il centro intermodale di Bari Lamasinata. Il servizio, che si effettua il mercoledì in senso nord-sud ed il giovedì in senso sud-nord, viene svolto dall’attivissima società barese GTS, con propri rotabili (locomotive e carri pianale per trasporto intermodale), in accordo con lo spedizioniere internazionale Maersk, che da pochi mesi è tornato ad approdare con le proprie navi nel porto calabrese, per il quale tramite ferrovia, vengono trasportati i container tra il porto ed il capoluogo pugliese.
Qualche giorno fa, e precisamente giovedì 2 aprile, per documentare e rendere ulteriormente nota l’istituzione di questo servizio, e soprattutto sottolineare l’esistenza di un investimento in Calabria da parte di una società pugliese, abbiamo deciso di recarci nei pressi del raccordo di collegamento tra lo scalo di S.Ferdinando e la stazione RFI di Rosarno, sul quale sarebbe dovuto transitare il convoglio per Bari, con partenza prevista pochi minuti prima delle 11 del mattino.
Rimaniamo appostati fino alle 11.30, ma del treno da fotografare per il nostro articolo, nessuna traccia. Trascorrono altri venti minuti, e nulla. A quel punto proviamo a chiedere qualche informazione attraverso un contatto che preferiamo mantenere anonimo, e ciò di cui veniamo a conoscenza è tragicomico. 

“E’ scomparso l’addetto alla compilazione delle bolle per sdoganare i container, e non lo si riesce a rintracciare. Finchè non si trova, il treno non può partire”

Cerchiamo di capirci meglio: in un porto di interesse internazionale, spariscono i lavoratori. Ma non è ancora finita! 

Ci teniamo in contatto con la nostra fonte fino alle 13.30, che addirittura ci conferma che tale situazione si ripete ogni settimana, seppur (per fortuna), mai con ritardi di questo tipo. Ma almeno mezz’ora di “tempi accademici”, unita ad errori nella compilazione dei documenti, sembra sia fissa. Alla fine, lo “sfortunato” convoglio, il 2 aprile è partito alla volta di Bari alle 14, con ben tre ore di ritardo sulla tabella di marcia. Ritardo che ovviamente si ripercuote finanziariamente sulla società che effettua il treno, in quanto soggetta al pagamento di penalità nei confronti di Rete Ferroviaria Italiana, per il non rispetto della traccia oraria.
Ecco quindi che spunta il “nodo Gioia Tauro”, lo stesso che nel 2009 ha fatto abbandonare i servizi intermodali Nola-S.Ferdinando all’altrettanto importante società Rail Traction Company, ma che molto probabilmente ha addirittura scoraggiato Trenitalia stessa dal 2006 in poi, anno in cui ha abbandonato il porto di Gioia Tauro. 
E’ quindi il porto a non essere collegato alla ferrovia, o forse si fa di tutto per scoraggiare il traffico su rotaia, magari per interessi particolaristici poco chiari? Ma non è neanche da escludere che tale situazione persista a causa di “semplice” poca serietà e mancanza di competenza sul posto di lavoro, problemi che ovviamente cozzano con quella che è la ferrovia moderna, fatta di tempi stretti, penali ed alta competitività tra società e centri intermodali.  
Se non si avrà il coraggio di intervenire su queste situazioni ai limiti del comico, il Porto di Gioia Tauro probabilmente non vedrà mai lo sviluppo tanto auspicato, e soccomberà alla concorrenza impietosa degli altri porti del Mediterraneo, a partire da quelli del Nord Africa, e finendo addirittura a quello di Atene…non dimenticando gli stessi porti italiani che, guarda caso, annualmente generano centinaia di treni merci intermodali da e per ogni destinazione italiana ed europea.

Potremmo scrivere un trattato sulla questione del Porto di Gioia Tauro, visto che in questi anni abbiamo seguito con attenzione tutte le vicende (ed i tanti proclami dei politici calabresi). Da chi annunciava persino la costituzione di una società ferroviaria specifica per il Porto, finendo ai buoni propositi di Ferrovie della Calabria, che proprio con la società GTS hanno gestito alcuni anni fa un analogo collegamento tra Bari e Gioia Tauro…con la prospettiva futura di gestire le manovre all’interno dello scalo intermodale. Ma, ovviamente, nulla di tutto ciò si è mai realizzato in modo concreto. La nostra speranza, al momento, è solo una, e cioè che da parte della Regione Calabria venga preso un impegno reale per promuovere il trasporto su rotaia da/per il Porto di Gioia Tauro, evitando ancora una volta di perdere un’occasione. Un’occasione proveniente addirittura da una società privata che, nonostante le disastrose esperienze passate, nel porto di Gioia Tauro crede ancora, e forse crede più di chi nel Porto ci lavora.

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